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Pronti 2mila miliardi da investire nella rete elettrica europea

Il blackout che ha colpito Spagna, Portogallo e sud della Francia lo scorso 28 aprile è stato un evento senza precedenti che ha paralizzato per circa 12 ore trasporti, comunicazioni e infrastrutture vitali. Le cause non sono ancora chiare, tra ipotesi di guasto tecnico, vulnerabilità sistemica o cyberattacco. L’evento ha comunque evidenziato la fragilità delle reti energetiche europee e della nostra stessa comunità, che senza energia elettrica si è ritrovata completamente paralizzata: si sono fermati treni, aerei e metropolitane, gli ospedali sono rimasti per molte ore in modalità di emergenza, nelle fabbriche la produzione è stata ridotta o sospesa e nelle città la gente si è riversata per strada e ha cominciato a fare scorta di alimenti, contanti, batterie e carburante. Internet, telefoni fissi e reti mobili sono andati fuori uso, complicando la gestione dell’emergenza, mentre i semafori spenti e i supermercati chiusi hanno aumentato il caos. Anche le centrali nucleari spagnole hanno sospeso la produzione per precauzione, mantenendo attivi solo i sistemi interni tramite generatori di emergenza.

Il blackout ha messo in luce le vulnerabilità del tessuto energetico e digitale delle società moderne, causando conseguenze immediate e diffuse in diversi settori chiave. La sicurezza pubblica è stata messa a dura prova e difficoltà si sono registrate anche nella fase di ripristino dell’energia che è stata completata solo nelle prime ore del giorno successivo, il 29 aprile.

Il blackout è stato pertanto un campanello d’allarme, che ha dimostrato quanto sia necessario modernizzare e rafforzare la rete elettrica europea. Quest’ultima infatti risale per lo più al secolo scorso e metà delle linee ha più di 40 anni. La crescente domanda da parte di data center e auto elettriche richiedono una revisione delle reti, che necessitano anche di protezione digitale per resistere agli attacchi informatici. Secondo l’Agenzia Internazionale dell’Energia, entro il 2030 si dovranno raddoppiare gli investimenti per coprire le revisioni necessarie. La Commissione Europea ha stimato che l’Europa dovrà investire circa 2mila miliardi di euro nelle reti entro il 2050.

Una cosa, però, è certa: il blackout del 28 aprile 2025 ha scosso l’Europa. Non solo per la portata dell’evento, ma per la consapevolezza che un simile incidente possa ripetersi. Reti più resilienti, infrastrutture protette e protocolli di emergenza più rapidi saranno al centro del dibattito nei prossimi mesi.

Di Greta Genovese