50 anni fa, il 2 Novembre del 1975, moriva all’idroscalo di Ostia Pier Paolo Pasolini. Poeta, scrittore, giornalista, regista e opinionista, fu uno dei personaggi principali della scena intellettuale italiana del 900 con le sue acute e segaci critiche della società contemporanea. Non a caso è conosciuto anche come l’intellettuale <> per le sue feroci battaglie contro le trasformazioni neocapitalistiche e consumistiche allora in atto. Profonda è stata la sua avversione nei confronti della modernità e dei processi politico-economici del suo tempo. Denuciandone gli aspetti nefasti, sembra aver predetto il processo di metamorfosi dell’individuo umano in consumatore.
La vita
Nato a Bologna nel 1922, nella stessa città si laureò in Lettere con una tesi su Pascoli. Trasferitosi a Casarsa, nel Friuli, il paese d’origine della madre, intraprese la carriera di insegnante. Questi anni furono particolarmente importanti per la sua formazione: la vicinanza all’arcaico mondo contadino generò in lui un senso di insofferenza nei confronti del mondo moderno, rafforzato anche dal fascino subito dall’ideologia marxista. Di qui ha origine una vasta produzione letteraria, sia poetica sia narrativa, ispirata a tematiche realistiche e civili. Alla sua formazione contribuirono anche la corrente dell’Ermetismo e del Simbolismo, da cui riprese il linguaggio poetico, e la religione cattolica.
Le opere
La caratteristica più evidente di Pier Paolo Pasolini è la sua poliedricità, cioè il suo interesse verso diverse forme d’arte. Nel 1955 esce il suo promo romanzo, “Ragazzi di vita”, seguito quattro anni più tardi da “Una vita violenta”: entrambe le opere affrontano il tema della criminalità, della vita nelle borgate romane e dell’adolescenza difficile dei ragazzi che ci vivono. Il suo ultimo romanzo è “Petrolio”, pubblicato postumo nel 1992. Pasolini si inserì anche nella tradizione della poesia civile, quella che affronta problemi di natura politica e morale, e che, nel suo caso, vuole dare voce a chi non è mai stato ascoltato e visto. Tra le raccolte poetiche di Pasolini ricordiamo ” Poesie a Casarsa”, “La meglio gioventù”, “Le ceneri di Gramsci”, “La religione del mio tempo”, “Poesia in forma di rosa”.
Ma Pasolini è noto anche, e soprattutto, per la sua produzione cinematografica. Tra i suoi film “Accattone”, il suo primo progetto da regista, “Il Vangelo secondo Matteo”, che offre una nuova interpretazione della figura di Cristo, “Edipo re” e “Medea”, che riprendono invece la tradizione mitologica.
Negli anni ‘70 produce una serie di film che criticano la società tecnologico-industriale, prendendo spunto da antiche opere letterarie, come il “Decameron”, “I racconto di Canterbury”, “Il fiore delle mille e una notte”.
Inoltre, per tutta la sua vita, Pasolini scrisse articoli di giornale e saggi in cui esprimeva il suo punto di vista sull’attualità e sulla politica. La raccolta più famosa è “Scritti Corsari”, composta da articoli comparsi sul Corriere della Sera in cui vengono trattati gli argomenti più dibattuti in quegli anni, come il referendum sul divorzio, il terrorismo e il ’68.
Il giallo della morte
La morte di Pasolini è avvolta da un alone di mistero. Lo scrittore è stato massacrato a bastonate e investito con la sua stessa automobile all’Idroscalo di Ostia la notte tra l’1 e il 2 Novembre 1975. L’omicidio venne risolto velocemente con la condanna di Pino Pelosi, che confessò il reato collegandolo a un incontro sessuale finito male (Pasolini era omosessuale). Tuttavia, sul movente dell’assassinio permangono ancora molti dubbi: alcuni ritengono sia una sorta di “suicidio per mano d’altri”, altri, in linea con l’opinione espressa all’epoca da Oriana Fallaci, preferiscono sostenere che Pasolini sia stato ucciso per questioni politiche.
Un’occasione per riscoprire un grande intellettuale
Il 50° anniversario della morte di Pasolini ha dato l’impulso a una serie di iniziative per valorizzarne l’opera culturale e farlo conoscere ai giovani. A lui è stata dedicata la prima mostra dell’anno, da poco conclusasi, presso la Kasa dei Libri di Milano. Il percorso espositivo dal titolo “PPP” , acronimo del nome e “Pasolini Poco Percorso”, avvalendosi di una ricchissima documentazione, ha inteso esplorare la vita e le pubblicazioni del grande autore a partire dal primo scritto pubblicato pubblicato in una rivista dei Guf (Gruppi Universitari Fascisti) di Bologna, per concludere con il libro che stava leggendo poco prima di essere ucciso, “La scomparsa di Majorana” di Leonardo Sciascia. Il pubblico ha potuto ripercorrere, tra articoli, locandine dei suoi film, libri, poesie, polemiche e invettive, l’evoluzione esistenziale e culturale di uno dei più influenti intellettuali del ‘900.
di Bettina Avolio
V D Liceo Scientifico