Un’Iniziativa Senza Precedenti: Il Progetto AVaDa
Nel cuore del Vittoriale degli Italiani, la monumentale dimora-museo che fu l’ultima residenza di Gabriele D’Annunzio, prende vita un progetto che unisce avanguardia tecnologica e patrimonio culturale. AVaDa, acronimo di Avatar Virtuale Annunziano D’Autore, è il risultato di un’innovativa collaborazione tra esperti di intelligenza artificiale, storici della letteratura, informatici e attori vocali. L’obiettivo: ricreare un D’Annunzio parlante, pensante, capace di interagire con il pubblico moderno mantenendo intatta la sua cifra stilistica ed espressiva. Attraverso un minuzioso lavoro di analisi filologica e stilistica, le intelligenze artificiali sono state “nutrite” con testi tratti da opere poetiche, romanzi, lettere, appunti personali e perfino documenti amministrativi dell’Archivio del Vittoriale. Ma il cuore emotivo del progetto è un frammento audio originale, rarissimo, in cui la voce autentica del Vate è stata restaurata e utilizzata come base per la ricostruzione vocale.

Un’Olografia Interattiva: Dialogare con il Mito
AVaDa non è una semplice ricostruzione visiva: si tratta di un avatar olografico interattivo con il quale i visitatori possono dialogare in tempo reale. Il sistema sfrutta modelli linguistici avanzati per offrire risposte personalizzate, coerenti con la biografia, il pensiero e il carattere di D’Annunzio. Durante la prima apparizione pubblica, organizzata come intervista teatrale, il Vate digitale ha incantato il pubblico rispondendo a domande su temi come l’amore, l’estetica, la guerra, la politica e persino la modernità. Colpisce la sua capacità di metariflessione: pur “ignorando” teoricamente eventi successivi alla sua morte (1938), AVaDa mostra sprazzi di consapevolezza sorprendente, frutto di un architettura algoritmica raffinata e, forse, volutamente provocatoria.

D’Annunzio Influencer d’Eternità
Non è un caso che proprio D’Annunzio, maestro della messa in scena di sé e della costruzione dell’identità pubblica, sia stato scelto come protagonista di questo esperimento. Già in vita fu un antesignano dell’influencer contemporaneo, curando ogni dettaglio della sua immagine come un’opera d’arte totale: abiti, arredamenti, gesti e parole diventavano strumenti di comunicazione. Oggi, in forma digitale, continua a influenzare. AVaDa diventa uno strumento educativo, emotivo e culturale in grado di parlare ai giovani attraverso un linguaggio visivo e interattivo. Il messaggio che lascia è potente: «Vivete intensamente, create bellezza, fate della vostra vita un’opera d’arte». Un invito che suona più attuale che mai.

Il Vittoriale: Da Museo a Fabbrica del Futuro
Con l’introduzione di AVaDa, il Vittoriale si trasforma in un vero e proprio laboratorio culturale. Lontano dall’essere una semplice casa-museo cristallizzata nel tempo, il complesso si  apre a nuovi linguaggi: tour immersivi in realtà aumentata, NFT ispirati alle opere dannunziane, percorsi accessibili per persone con disabilità e ora l’interazione diretta con il Vate virtuale. Il direttore Giordano Bruno Guerri, tra i promotori più attivi del progetto, ha sottolineato come il Vittoriale voglia essere «non solo luogo di conservazione, ma spazio di sperimentazione e creazione continua». In questa direzione, AVaDa è un simbolo forte di come il patrimonio possa dialogare con l’innovazione, senza snaturarsi ma anzi amplificando il proprio valore simbolico e culturale.

Cultura e Tecnologia: Un’Alleanza Possibile
Il progetto AVaDa si inserisce nel più ampio dibattito sul ruolo dell’intelligenza artificiale nel patrimonio culturale. È solo l’inizio di una nuova era museale, dove la memoria non è più passiva, ma attiva, dove l’interazione sostituisce la contemplazione. Non si tratta di “sostituire” la realtà storica, ma di offrire nuove modalità di accesso, comprensione e coinvolgimento. La ricostruzione di D’Annunzio pone anche interrogativi filosofici: fino a che punto può (o deve) spingersi la tecnologia nella rappresentazione di personaggi storici? Che rapporto si crea tra l’originale e la copia digitale? E ancora: un avatar può “evolvere” nel tempo, arricchendosi di nuove memorie e interazioni, diventando quasi un essere narrativo indipendente?

Uno Specchio per il Presente
AVaDa è dunque molto più di un avatar: è uno specchio digitale in cui il nostro tempo guarda il passato per interrogare il futuro. Un ponte generazionale e linguistico, una forma di teatro eterno in cui la scena è il mondo e il pubblico è chiamato a partecipare attivamente. Nella figura immortale del Vate, forse, riscopriamo anche un modo diverso di pensare la tecnologia: non come minaccia alla cultura umana, ma come alleata nel suo rinnovamento.

Di Giorgia Martora e Gaetana Venneri

V D Liceo Scientifico